È la storia di Sarah by Pauline Delabroy-Allard

È la storia di Sarah by Pauline Delabroy-Allard

autore:Pauline Delabroy-Allard [Delabroy-Allard, Pauline]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788858699447
editore: Rizzoli
pubblicato: 2019-12-03T12:00:00+00:00


2.

La mia bimba. La mia bambina così dolce, così buffa. La mia bambina viva, uscita viva dalla mia pancia; che meraviglia. La mia bambina che, da allora, non la smette di vivere e di continuare a vivere. Devo lasciarla. Devo partire. Senza di lei. Il più lontano possibile. Per dimenticare il profilo di Sarah nella luce disgustosa dell’alba. Il suo profilo livido nella luce livida.

Devo fuggire per lavarmi gli occhi. Respiro troppo veloce. Mi fa male tutto il corpo. So cosa devo fare. I miei gesti sono scattanti, precisi. Mi alzo sulla punta dei piedi per rovistare nell’armadio. Le mie mani tastano e finiscono per trovare la cinghia, la tiro e lo zaino mi cade in testa. Il mio zaino rosso. Apro subito, zip zip, le due chiusure lampo. Ci infilo un paio di pantaloni, alcune magliette, qualche mutanda, un grande foulard, un maglione pesante. Mi vesto. Un altro paio di pantaloni, un altro maglione. Non prendo né gonne né vestitini né camicie. Scappo. Con la morte alle calcagna. Sarà forse sveglia, a quest’ora? Laggiù, nel suo appartamento con le magnolie? Sarà forse stupita di non vedermi al suo fianco? Si starà chiedendo dove sono finita, dopo quella notte passata l’una nelle braccia dell’altra. Corpo a corpo. Forse starà pensando che sono uscita a comprare la colazione. Che tornerò. Che le sorriderò. Con in mano un sacchetto di carta con dentro due piccoli pain au chocolat. Un sacchetto di carta marrone, un po’ unto. Come tutte le mattine della nostra vita dopo le notti d’amore. Con le mie dita ancora impregnate dell’odore del suo sesso strette sul sacchetto di carta. E invece no. È morta. Lo so. Non tornerà alla vita. Non tornerà alla ragione. Non mi telefonerà. Non dirà che si è sbagliata, che mi ama, che devo tornare da lei. Resterà lì, sdraiata sul letto. La signora delle magnolie. Lo so. E qualcuno troverà le sue spoglie, in un momento della giornata in cui il luccichio rosa dei fiori formerà sulla sua fronte nuda una corona di ombre cinesi.

Un biglietto aereo a poco prezzo. Lo compro all’istante, cliccando nervosamente sulla prima offerta che mi si para davanti, senza riflettere su niente, mai. E dire che è una cosa che si sogna spesso, quella di comprare un biglietto di sola andata, un biglietto per l’avventura, è una cosa che si accarezza con la mente per calmarsi quando la vita diventa troppo complicata, troppo stancante, i ragazzini troppo rumorosi, tanto che mi frega me ne vado il più lontano possibile e li lascio qui, tanto prendo un aereo e non torno mai più, ricomincio una vita da un’altra parte, all’insaputa di tutti, felice e beata. Non rifletto, clicco, clicco e riclicco ancora, confermo, dico di sì a tutte le domande del computer, sì, sì, sì, non ho scelta, devo partire, dimenticare il suo profilo di morta, il cranio di cera e il sapore di sangue in bocca. L’aereo è l’indomani mattina presto, così presto che decido di andare a dormire



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